Ammalarsi da lavoratore autonomo

In precedenza avevamo parlato dell’obbligo della Seguridad Social per il lavoratore autonomo, bene, la quota che viene prelevata al lavoratore ogni mese, copre tutti i servizi sanitari, compresa la malattia.

Pertanto, esattamente come avviene per i lavoratori dipendenti, anche il lavoratore in proprio, nel caso di malattia, malattia professionale o incidente, avrá diritto a percepire una prestazione dalla Seguridad Social, la quale liquiderá alla fine del periodo di sospenione dell’attivitá, un indennizzo calcolato su base giornaliera.

Per poter accedere alla copertura per malattia comune è necessario avere la posizione attiva nel RETA, lo speciale regime della Seguridad Social per i lavoratori autonomi, aver coperto almeno 180 giorni negli ultimi 5 anni e non avere pendenze di quote non pagate.

Gli ultimi due requisiti non saranno necessari qualora si tratti di incidente sul lavoro o di malattia professionale.

L’iter si attiva tramite il medico di base, che accertata l’impossibilità di svolgere l’attività lavorativa, provvederá a rilasciare il certificato di inizio malattia, il quale entro 15 giorni, dovrà essere consegnato alla mutua che è stata assegnata al momento dell’apertura della posizione(Fremap, Asepeyo, Egarsat ) insieme ad alcuni moduli da compilare al momento.

Allo scadere della durata stimata della malattia sará necessario ripresentarsi dal medico di base, il quale verificato lo stato del paziente, rilascerà un certificato di prosecuzione o il documento di chiusura del periodo di malattia da consegnare nuovamente alla mutua. Allorquando il periodo di sospensione dell’attività sará terminato, verrà fissato un appuntamento con il medico interno e, quindi, la mutua stessa darà il via libera al pagamento della prestazione.

L’indennità sarà accreditata direttamente sul conto corrente, la stima dell’importo liquidato é variabile, a seconda della durata del periodo di infermità, generalmente la quota varia dai 15 ai 30 euro giornalieri.



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